Come si conosce? - tra Carmelo Bene ed Elemire Zolla

 Come si conosce?

Tu conosci? Io conosco? Come si fa a capire o ad avere un pensiero originale?
Inizialmente l'unico modo è travasare nella propria mente il pensiero di qualcuno che si intuisce essere "importante" (non necessariamente saggio, perché la saggezza a volte è pazzia).
Ma come si intuisce che qualcuno è "importante"?
Non si può far niente per questo se non si ha qualcosa dentro che non ci dice qual è la via giusta ma almeno quali sono quelle sbagliate e non chi è saggio ma almeno da che parte è la parte meno assurda. Allora lì si trovano dei doni per capire qualcos'altro.

Non bisogna sottomettersi mai a nessuno. Mai a nessuno. Tranne a chi è veramente sapiente. Non farsi possedere mai da chi è potente sulla terra, ma perdio, a chi è sapiente davvero sì. Non a chi è sapiente per finta, ti frega, ed ha sempre qualche falla. Ma poi troverai, alla fine, chi sa, non chi è potente, o dice di sapere, a lui, solo a lui sottomettiti.

Per una verità bisogna quindi essere posseduti. Ma attenzione, posseduti da chi?
Ci sono tante entità, quale porta all'estasi? In un certo senso una qualsiasi per quanto è la mia esperienza ma sono tutte buone, siamo tutti noi?
No, buona è solo una ed è raccontata nella Bibbia (letta bene, ovviamente, e non nelle messe).
Quindi solo un tipo di "possessione" rende liberi, le altre danno dipendenza, al contrario di quanto dice Elemire Zolla. A questo è più vicino Carmelo Bene.

Ma per alcuni la possessione è preferibile, ecco perché la gente preferisce "qualcuno" che pensi al suo posto (il classico capo-popolo che promette mari e monti) senza voler sapere la verità.

Questo non vuol dire avere paura del male, anzi dalla menzogna anche con questi alambicchi moderni la verità ne esce rinforzata.

Cosa intendeva Elemire Zolla, questa discesa agli inferi e resurrezione convince davvero? Kierkegaard si interroga, panciuto, sulla vita etica ed estetica ma è un individuo fin troppo grosso per poter credere che qualcosa stia davvero sopra di lui.

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